Che Costantino Magliocca non fosse il sindaco giusto per Alatri lo si era capito fin dall'inizio quando, nel 2006, si era presentato all'elettorato con un programma pedissequamente copiato da quello dei sindaci di Cantù e di Savigliano. Mettere la propria firma e la propria faccia, come se fosse proprio, su qualcosa scritto da altri per altri comuni, è stato, non solo un atto di grave scorrettezza politica, ma anche una palese dimostrazione del disinteresse e del poco rispetto che lui e la compagine che lo rappresentava avevano per la nostra città.
E le cose sono andate avanti in questo modo per tutti e cinque gli anni del suo mandato, caratterizzato da un blocco totale delle attività amministrative, dal ripristino della politica dell'intimidazione e del clientelismo (basti pensare a come sono stati liquidati assessori e funzionari comunali che hanno osato esprimere il proprio dissenso politico-amministrativo), lasciando la gestione del comune in mano al suo "onorevole" sponsor ed ai suoi galoppini.
Ve le ricordate le promesse della vecchia campagna elettorale?
Il mercato, il vecchio ospedale, la tangenziale, il difensore civico, lo sviluppo del turismo, il sostegno al commercio, le politiche giovanili: niente, tutto fumo senza arrosto.
E le attività culturali? Biennale d'arte, Master Universitario, Scuola e Premio di Giornalismo Minnucci, Alatri dal Vivo, Pelasgia, Cinema Sotto le Stelle, Teatro all'Ombra dei Ciclopi: tutto cancellato, tutto dimenticato.
E, come se non bastasse, a questo si aggiunge lo spreco di denaro pubblico legato alle numerose consulenze/incarichi (direttori generali da centinaia di migliaia di euro, colonie di avvocati chiamati a difendere in tribunale i numerosi errori del comune, staff di segretaria personale numeroso come una squadra di calcio, responsabili del cerimoniale del sindaco, e così via) ed alla perdita o non utilizzazione di finanziamenti per diversi milioni di euro (partecipazione, contratti di quartiere, mura ciclopiche, alloggi popolari, eccetera).
E in cambio cosa abbiamo avuto? Niente.
In cinque anni non si è riusciti nemmeno a realizzare il parcheggio "a raso" di S.Francesco: roba da pochi giorni di lavoro. C'è qualcosa a cui legare il ricordo dell'amministrazione di Costantino Magliocca che non sia quella disgraziatissima frase di voler trasformare Alatri in una piccola Siena?
Ed ora ci vogliono abbindolare con qualche metroquadro di asfalto buttato qua e la o con qualche lampione? Non facciamoci fregare: cinque anni di immobilismo non si cancellano con qualche giorno di attività pre-elettorale.
Ricordiamocelo domenica e lunedì.
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puntaccapo
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