mercoledì 9 marzo 2011

da Sinistra Ecologia e Libertà

Chiusa la scherzosa parentesi carnevalesca, il mio blog si riappropria dei toni usuali e lo fa pubblicando una lettera-appello - che condivido pienamente e sottoscrivo come se fosse mia - di Nazzareno Pilozzi, coordinatore provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà, con la quale, con rara lucidità ed autentica passione, invita il PD ad uscire dagli schemi precostituiti ed a fare fronte comune per costruire una vera alternativa alla destra dilagante.
Finalmente!
La lettera non riguarda specificamente la situazione di Alatri, ma, come leggerete, vi si attaglia perfettamente.
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Sinistra Ecologia Libertà apprezza lo sforzo dell’onorevole De Angelis di tentare di smuovere dal torpore il centro sinistra provinciale. Non vi è dubbio che , come ricorda De Angelis, bisogna immediatamente uscire  “da localismi o personalismi” iniziando finalmente a discutere delle questioni nodali dei nostri territori.  
Sinistra Ecologia Libertà non è interessata a discutere di forze politiche, né di vincoli e paletti. Non vogliamo discutere di veti ed interdizioni, noi vogliamo interloquire con tutti quelli che sono disponibili a scrivere un programma alternativo fondato sulla difesa dei beni comuni come patrimonio pubblico, sulla green economy quale unico strumento di rilancio economico ed occupazionale, sulle politiche sociali e culturali intese come priorità assolute dell’agire delle amministrazioni locali. 
Tutto ciò, ovviamente, modificando e rivoluzionando le pratiche amministrative consolidate che in ogni dove hanno privilegiato l’opacità e l’arroccamento piuttosto che la trasparenza e la partecipazione. Ci vuole la consapevolezza che la sfida dell’alternativa a questa destra, demagogica e lontana dai veri problemi dei cittadini e dei nostri territori, passa per prima cosa attraverso la costruzione del centrosinistra: di un nuovo centrosinistra che sia un patrimonio collettivo e non un recinto per l'esercizio del potere di qualcuno.
La realtà dei singoli comuni che vanno al voto ci parla di un centrosinistra sottoposto a forze centrifughe che rendono difficile la composizione di un quadro solido ed unitario, noi dobbiamo rilanciare sul piano dei contenuti per dare forza all’alternativa che vogliamo costruire. Allora incontriamoci subito per discutere senza diktat di nessuno, per elaborare politiche programmatiche comuni, per ripensare alla possibilità di utilizzare gli strumenti di coinvolgimento del nostro popolo come un’opportunità e non un pericolo, dopo, solo dopo, tutti insieme vediamo dove, e se è possibile, ampliare il centrosinistra alle altre forze politiche che si oppongono alla destra.
Nazzareno Pilozzi - Sinistra Ecologia Libertà provincia di Frosinone

 

martedì 8 marzo 2011

A carnevale ogni scherzo vale

Incredibile!
Se non mi fossi ricordato che siamo a carnevale ci sarei cascato anch'io nella trappola!
Roba da morir dal ridere!
Che buontempone Di Fabio!
Ha sempre voglia di scherzare!
Invece di tentare di ricomporre il centrosinistra, spariglia ancor di più le carte andando a pescare un candidato che non fa parte nemmeno del PD!
Invece di cercare di conquistarsi la fiducia delle forze della mai nata coalizione,  apre le porte all'UDC, a FLI ed ai fuoriusciti dal PdL di Progetto Alatri!
Che scherzo!
Da non credere!
Però che burloni pure questi del PD!
Invece di sputare fuoco e fiamme per certe esternazione estemporanee di alcuni dirigenti, fanno finta di essere d'accordo rimanendo in silenzio, come se tutto fosse normale!
E di primarie nemmeno a parlarne!
Veramente divertente! Da rotolarsi per terra!
Non oso nemmeno pensare cosa si inventeranno per il primo d'aprile!
Ne vedremo delle belle!
Meno male che da domani non è più carnevale e si tornerà a parlare di cose serie.
Però mi viene un dubbio: e se non fosse tutto uno scherzo?
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puntaccapo

lunedì 7 marzo 2011

Disuniti alla meta

Le cose stanno così: ad Alatri il centrosinistra non ha un candidato unitario! Ma non basta: ad Alatri nemmeno il PD è unitario sul proprio candidato!
Si poteva fare peggio? Non credo, ma non è detto!
Sia ben chiaro, il PD cittadino ha preso le sue decisioni in piena legittimità, secondo le prerogative che competono al maggior partito di opposizione, ma, agendo in totale autonomia, ha, a mio avviso, seguito un percorso "al contrario" rispetto all'obiettivo superiore di costruire una coalizione che si presentasse all'elettorato con un unico candidato sindaco: ha riunito i suoi organi direttivi, ha individuato la persona, ha ottenuto il beneplacito dei due onorevoli maggiorenti del partito, con votazione democratica ha ufficializzato la nomina di Fabio Di Fabio quale candidato del Partito ed alla fine si è presentato al tavolo della coalizione dicendo: il nostro candidato è Di Fabio e lo mettiamo a disposizione di tutto il centrosinistra, fermo restando che, qualora su tale nome non ci fosse la convergenza degli altri partiti e movimenti della sinistra, la nostra direzione politica ha deciso che andremo comunque avanti da soli.
Qualcuno ha provato ad obiettare che prima di ufficializzare un candidato sarebbe stato meglio mettersi d'accordo; qualcun altro che Di Fabio, persona degnissima, non sembrava avere la forza politica per vincere le elezioni; qualcun altro ancora che era troppo poco di sinistra per rappresentare l'intera coalizione; che il suo nome era stato deciso dall'alto, senza sentire la base; che c'erano altri nominativi forti su cui discutere e che forse si poteva tentare la strada delle primarie, eccetera, eccetera.
Risultato? Nessuno! Se non quello di evidenziare un diffuso "imbarazzo" delle forze della coalizione e di far emergere un forte dissenso anche all'interno dello stesso Partito Democratico.
E così, ora, ognuno sembra voler andare per la propria strada: il PD "ufficiale" da una parte, tutti gli altri - forse - da un'altra, ma avendo entrambi nel cuore la consapevolezza che disuniti non si vince.
La campagna elettorale, si sa, non la fanno solo quei pochi candidati che mettono la propria faccia sui manifesti o il nome in una lista, ma anche e soprattutto quell'esercito di militanti e simpatizzanti, spesso anonimi e sconosciuti, che parlano con la gente, che vanno casa per casa a chiedere voti, che convincono gli altri che il loro è il candidato migliore, quello che sicuramente vincerà: ma un esercito che non crede nella vittoria non ci mette passione, non combatte, non lotta, non vince!
E non venitemi a dire che, in caso di sconfitta elettorale, qualcuno se ne assumerà la responsabilità politica: queste sono responsabilità che non valgono niente e che nessuno paga mai, se non quelle migliaia di cittadini costretti a vivere per altri cinque anni in una città senza presente e senza futuro, dove l'immobilismo amministrativo è stato elevato a metodo politico per alimentare il più becero dei clientelismi, quello che elargisce ricchi favori ai soliti noti e che, con le poche briciole che restano, riduce in schiavitù le persone più deboli.
Se non vogliamo che questa città finisca di nuovo nelle mani del centrodestra dobbiamo liberarci di tutti gli ismi che condizionano la nostra politica: nessuno deve fare passi indietro, ma tutti insieme dobbiamo fare un salto in avanti - di qualità - per superare quei vincoli e quegli steccati che ci impediscono di arrivare uniti alla meta.
Alatri sicuramente merita di meglio, ma bisogna essere in grado di proporlo.
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puntaccapo